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Cosa fare in caso di gengive infiammate: precauzioni e rimedi
Cosa si può fare quando le gengive sono infiammate? Quali precauzioni occorre prendere? E bastano i rimedi naturali a debellare l’infezione? La gengivite è forse una delle condizioni più comuni cui capiti di far fronte. Facilmente circoscrivibile da sintomi quali arrossamento, gonfiore, infiammazione e alito pesante, è anche altrettanto trattabile. Per quel che riguarda la prevenzione dall’infezione, vi sono un paio di tattiche e accorgimenti che potete sfruttare.
In genere occorre limitare il contatto della gengiva con sostanze irritanti. Utilizzate uno spazzolino dotato di setole morbide, così da evitare irritazioni da stimolazione. Effettuate una pulizia quotidiana con spazzolino e dentifricio, tre o quattro volte al giorno, in particolar modo dopo i pasti. Acquistate un collutorio disinfettante ed effettuate dei risciacqui per eliminare i batteri depositati sulle gengive.
Veniamo ora a considerare le cause che portano al gonfiore delle gengive.
Cosa fare in caso di gengive infiammate? Le cause sono molteplici
La gengivite è di norma considerata una patologia batterica. Vi sono casi, però, in cui l’infiammazione è causata da un movimento particolarmente traumatico, come può essere l’effetto di uno spazzolamento troppo enfatico e violento. Non sono pochi i fattori come fumo, diabete, stress, che indeboliscono le difese immunitarie favorendo la proliferazione dei batteri nelle gengive.
Carenza di vitamica C o vitamina K può concorrere all’indebolimento delle gengive, facendole diventare più fragili e sensibili. Anche la gravidanza e la pubertà, data la variazione del livello ormonale, possono contribuire all’infiammazione delle gengive. Non ultimi, anche alcuni farmaci possono causare un aumento del volume gengivale e peggiorare di conseguenza l’igiene orale. Tra questi, antidepressivi, antiepilettici, pillole anticoncezionali.
Anche interventi errati da parte di dentisti possono rivelarsi fattori di rischio per l’insorgere della gengivite-
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Gengive infiammate sintomi principali
Individuate le cause, è bene ora concentrarci sui sintomi della gengivite. Quando ci troviamo in presenza di questa patologia, le gengive sono sanguinanti dopo che viene effettuata la pulizia dei denti con lo spazzolino, sono leggermente più gonfie e il sapore che si sente all’interno del cavo orale è strano e diverso dal normale.
Nel caso di gengiviti a uno stadio avanzato, può crearsi un piccolo spazio tra i denti, i quali diventano più mobili e soggetti a un’esposizione ai batteri accresciuta. Le gengive in quest’ultimo caso sono ritirate, con conseguente esposizione delle radici ai batteri
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Gengiva gonfia: quando è il dente del giudizio a causarla
I denti del giudizio sono quattro denti molari collocati nella posizione più interna dell’arcata dentale.Di solito vengono estratti quando producono problemi invalidanti come infiammazioni, carie, ascessi, cisti, o sono caratterizzati da una crescita scorretta, uno sviluppo incompleto, in pratica non escono e si sviluppano all’interno dell’osso.
I denti del giudizio, di per sé, non hanno alcuna utilità né di masticazione né estetica. La loro crescita, se regolare, è normalmente indolore e li si può considerare alla stregua degli altri denti. Durante la loro eruzione i denti del giudizio possono tuttavia provocare dolore, specialmente quando crescono in maniera scorretta o parziale. Spesso, per contrastare il dolore, è necessario incidere la gengiva per facilitare l’eruzione del dente.
I denti del giudizio si formano indicativamente tra i 17 e i 25 anni di età. Una crescita incompleta o scorretta degli stessi può portare al rigonfiamento delle gengive, procurando il rischio di patologie più o meno gravi quali cisti, carie, e la stessa gengivite.
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Rimedi per curare le gengive infiammate
Non è impossibile curare la gengivite. Basta solo capire a quali rimedi affidarsi. Essi possono essere sia naturali che per mezzo di specifici antibiotici. Vi è anche il trattamento medico, che di norma interviene sui fattori che danno origine ai batteri presenti sulla gengiva.
Vediamo nel dettaglio che tipi di rimedi si possono utilizzare per affrontare la patologia.
I rimedi naturali
Tra i rimedi naturali più importanti spicca l’Aloe Vera: l’aloe ha infatti delle forti proprietà antinfiammatorie e curative. Le proprietà antibatteriche dell’aloe riescono a contrastare l’infiammazione, profumando l’alito e aiutando la rigenerazione della mucosa orale.
Anche la malva ha delle proprietà lenitive, ed è utilizzatissima per contrastare l’infezione. In caso di gengive infiammate, la malva può essere immersa in una tazza di acqua bollente e usata per dei risciacqui.
Olio di cocco, mirra e soluzioni saline sono altre tipologie di rimedi del tutto naturali ed efficaci che potete considerare. Soprattutto l’olio di cocco ha delle proprietà antinfiammatorie molto valide. Si consiglia di miscelare l’olio con del bicarbonato, per un’azione più efficace.
Rimedi con antibiotici e farmaci
Oltre ai rimedi naturali, non mancano le cure farmaceutiche specifiche per l’infiammazione. Potete acquistareprodotti antinfiammatori non sterodei, conosciuti come FANS, ideali per combattere il dolore. L’Ibuprofene è uno di questi.
Tra gli antinfiammatori spicca anche l’idrocortisone, un prodotto da applicare sulla gengiva infiammata dopo i pasti e prima di andare a letto. Non è da meno la Clorexidina, ideale per i risciacqui del cavo orale. Gli antibiotici devono sempre essere prescritti dal medico.
Gengive ritirate
Si tratta di una patologia detta recessione gengivale. Indica l’arretramento o spostamento delle gengive dalla propria sede originaria verso la radice del dente. Di conseguenza il dente risulta più scoperto, e può essere soggetto a ipersensibilità dentinale, infiammazione locale e parodontite.
Tutti i denti possono essere colpiti dalla recessione gengivale, ma i più colpiti sono di solito i canini e i premolari. La causa principale di recessione gengivale è dovuta alla scorretta igiene orale: spazzolate inadeguate, o una pulizia con spazzolini dalle setole dure. Per alleviare il fastidio prodotto dalla recessione gengivale, è sempre consigliabile concentrarsi su una corretta pulizia.
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Gengive sanguinanti
Le gengive sanguinanti sono un indizio chiaro di un processo infiammatorio già in atto. Se tenute poco sotto controllo, possono sfociare nella parodontite. Oltre al sanguinamento è possibile anche notare un arrossamento del margine gengivale e un gonfiore diffuso delle stesse. Una cattiva o insufficiente igiene orale è la causa prima delle gengive sanguinanti. Ma il sanguinamento può anche essere causato da mancanza di vitamina C o vitamina K, leucemina, emofilia, diabete mal controllato. Anche l’utilizzo in misura eccessiva di anticoagulanti come warfarin, acenocumarolo o eparina può provocare emorragie spontanee.
Solitamente, per trattare le gengive sanguinanti, ci si può servire di appositi colluttori, o a rimedi a base di acqua ossigenata allungata con acqua naturale, per dei risciacqui.
La prevenzione è sempre la stessa per qualunque tipo di patologia: un’adeguata e accurata igiene orale, assieme a una dieta equilibrata e povera di zuccheri.
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Dolore alle gengive
Il dolore alle gengive è spesso dovuto all’infiammazione delle stesse, a carenze di vitamina C, ad ascessi nei pressi della zona dolente. Anche malocclusioni dentali, una cattiva masticazione o l’infiammazione del nervo trigemino possono causare dolore gengivale, cui si associa il sanguinamento che abbiamo descritto in precedenza. Se si avverte un forte dolore alle gengive non bisogna trascurarlo.
Prendete le misure necessarie per lenire il dolore, servitevi di rimedi naturali o farmaceutici e consultate più volte il dentista per un quadro chiaro della situazione. Se non trattata la gengivite può portare a complicazioni particolarmente dolorose come la parodontite.
Gengive infiammate: quali le complicazioni
Abbiamo detto che la gengivite, se trascurata, può portare a complicazioni particolarmente dolorose e difficili da trattare. Nel dettaglio, le complicazioni di gengive infiammate sono molte: dalle cisti alle fistole, alla sanguinazione delle gengive, all’alterazione di colore, della forma e della consistenza delle stesse, fino al caso limite di caduta del dente, specialmente se la gengivite è associata alla parodontite.
Al suo esordio, la gengivite è una condizione reversibile. Ma se trascurata, il processo infiammatorio comincia a diventare cronico. Il solco gengivale si retrae, allontanandosi dal dente e formando le tasche parodontali, dove viene poi ad accumularsi la placca. L’accumulo di placca porta alla formazione del tartaro, impossibile da rimuovere con le normali pratiche di igiene orale.
Se non trattata l’infiammazione può propagarsi nei denti e minarne la salute, indebolendoli fino a farli cadere.
Gengive infiammate: i segreti di una vera prevenzione
Come per ogni buona patologia che si rispetti, l’unico modo per curarne i sintomi è prevenirne l’arrivo. Perciò è bene che la vostra pulizia orale sia sempre costante e coscienziosa. Spazzolate i denti per almeno due minuti, lingua compresa, evitate fumo e alcolici e praticate attività fisica. È preferibile utilizzare uno spazzolino elettrico, specialmente per i pazienti predisposti alle gengiviti.
Accompagnate la pulizia con risciacqui da 30 secondi con un colluttorio antisettico. Eseguite anche una pulizia professionale dal dentista ogni sei o 12 mesi per eliminare tutto il tartaro e la placca.